Acido alfa lipoico capsule contro l' invecchiamento

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Acido Alfa Lipoico 60 capsule

Un integrazione quotidiana di acido alfa lipoico può risultare utile soprattutto nelle persone soggette a STRESS OSSIDATIVO come in caso di invecchiamento precoce.*

*Il prodotto è un integratore, i risultati ottenibili possono variare da persona a persona.

Confezione: 60 capsule

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Avvertenze
Non superare le dosi giornaliere consigliate. Se si è in trattamento con farmaci ipoglicemizzanti prima dell’eventuale uso del prodotto consultare il medico.
Il prodotto va utilizzato nell’ambito di una dieta variata ed equilibrata seguendo uno stile di vita sano.
Non eccedere le dosi giornaliere raccomandate.
Tenere lontano dalla portata dei bambini al di sotto dei 3 anni.
In caso di uso prolungato consultare il medico.
Il prodotto è un integratore, i risultati ottenibili possono variare da persona a persona.
In presenza di determinati stati fisiologici o patologici, o in associazione a terapie farmacologiche, consultare il medico.

Istruzioni
1-2 capsule (200-400 mg) 1-2 volte al giorno.

Effetti riconosciuti *
Antiossidante
* Sostanze e preparati vegetali ammessi - ( Min. Salute, 12/2011)

Ingredienti
Acido alfa-lipoico (200mg per capsula); amido di mais pregelatinizzato; gelificante: idrossipropilmetilcellulosa; antiagglomeranti: magnesio stearato vegetale, silice colloidale Costituenti della capsula: gelatina, color.: titanio biossido, ferro ossido giallo.



Informazioni generiche

Sinonimi: acido a-lipoico; acido lipoico; acido tiottico; acido tioctico; fattore di ossidazione del piruvato .
Denominazione chimica: ac. 1,2-ditiolan-3-pentanoico; ac. 1,2-ditiolan-3-valerico; ac. 6,8-tioctico; ac. 5-[3-(1,2-ditiolanil)]-pentanoico; ac. delta-[3-(1,2-ditiaciclopentil)]-pentanoico
Nomi stranieri: ingl. – Thioctic acid; a-lipoic acid

FONTI NATURALI, CARATTERISTICHE E COMPOSIZIONE:
L’acido alfa lipoico è un composto disolfuro diffuso in natura sia nei vegetali che negli animali, nei quali svolge la funzione di potente antiossidante biologico e cofattore in reazioni vitali che producono energia per l’organismo.
Per lungo tempo è stato considerato una vitamina, si è poi scoperto che può essere sintetizzato nell’organismo umano, a livello mitocondriale, partendo da acido ottanoico e L-cisteina. Tuttavia vi sono situazioni, come ad esempio la neuropatia diabetica, in cui tale sostanza può assumere una certa essenzialità.
L’acido alfa lipoico viene assorbito nell’intestino e da qui raggiunge il fegato attraverso il circolo portale, per poi essere distribuito ai vari tessuti dell’organismo. Attraversa facilmente anche la barriera ematoencefalica.

E' conosciuto anche come acido tiottico, è un acido grasso tra i più potenti e versatili antiossidanti naturali, in grado di contrastare l'azione di molecole di ossigeno attivo, note come radicali liberi, che possono danneggiare le cellule. Agisce su diversi tipi di radicali liberi e può quindi essere usato nella prevenzione o per migliorare le condizioni fisiologiche in varie malattie causate da stress ossidativo. Oltre a funzionare come un antiossidante, questo nutriente svolge un ruolo importante nel metabolismo poiché aiuta le vitamine nella produzione di energia a partire da proteine, carboidrati e grassi consumati attraverso gli alimenti.

La sua scoperta risale al 1951 quando fu isolato dal fegato bovino. Alla fine degli anni 80, è stato dimostrato che l’acido alfa lipoico, inizialmente classificato come vitamina, non era una vitamina ma possedeva potenti proprietà antiossidanti. E’ stato definito come  antiossidante universale per la sua capacità di sciogliersi sia in acqua sia nei grassi. Per questa sua caratteristica è in grado quindi di raggiungere sia i tessuti composti principalmente da lipidi, come il sistema nervoso, sia quelli fatti principalmente di acqua, come il cuore.

La fonte principale di acido alfa lipoico è alimentare,  si trova in carni rosse, spinaci, broccoli, patate, patate dolci, carote, barbabietole e lievito. Ne consegue che una dieta sana, che include carne e verdure, è un’ottima fonte di questo nutriente. Il corpo umano può sintetizzare però quantità molto piccole di acido lipoico soprattutto in persone giovani per poi diminuire via via che l’organismo invecchia. Tuttavia, al fine di ottenere le giuste quantità necessarie per curare disturbi specifici, molti esperti ne consigliano l’assunzione tramite integratori. La ricerca ha dimostrato che quantità dai 200 agli 800 mg di acido lipoico al giorno possono essere tranquillamente assunti senza effetti collaterali. Dosi molto elevate possono danneggiare le cellule e sono quindi da evitare.

L’acido alfa lipoico è stato utilizzato per decenni in Europa per contrastare danni ai nervi nelle persone affette da diabete (tipo 1 e 2). Conosciuta come  neuropatia diabetica, questa condizione spesso molto dolorosa, può essere causata in parte da radicali liberi e tende a svilupparsi in persone che non hanno tenuto sotto controllo il diabete per lungo tempo. Inoltre, i ricercatori sostengono che l'acido lipoico riduca i livelli di zucchero nel sangue. Per questo motivo il suo utilizzo può essere utile ed indicato nelle persone diabetiche, anche se l’utilizzo potrebbe richiedere un aggiustamento del dosaggio di insulina e altri farmaci usati contemporaneamente. Per questo motivo deve essere assunto sotto il controllo del medico.

E' da notare che l'assunzione di cibo riduce la biodisponibilità di acido lipoico. Pertanto, si raccomanda di assumerlo 30 minuti prima o 2 ore dopo aver mangiato.

Lo sapevi che...

Proprietà rilevate sull'alfa lipoico
1) AZIONE ANTIOSSIDANTE: la coppia redox formata da acido alfa lipoico e dal suo metabolita acido deidro-alfa lipoico (DHLA) esercita un potente effetto antiossidante sia in ambiente idrofilo che in ambiente lipofilo, sia a livello intracellulare che extracellulare, ed è in grado di funzionare come scavenger nei confronti dei radicali idrossilici, radicali NO, perossinitriti, perossido di idrogeno e ipoclorito (solo l’acido alfa lipoico è in grado di catturare l’ossigeno singoletto, mentre solo il DHLA è in grado di agire come scavenger nei confronti del superossido e delle specie perossidiche).

Tale azione si esplica anche grazie alla capacità di rendere nuovamente disponibili altri importanti antiossidanti fisiologici: vitamine C ed E, ubichinone e glutatione.


2)  AZIONE ENERGETICA: l’integrazione con acido alfa lipoico ha dimostrato di essere in grado di aumentare la produzione di ATP (Adenosin TriPhoshate) nelle cellule muscolari scheletriche e cardiache. Tale azione è legata all’incrementata  ossidazione di piruvato (ad opera dell’enzima piruvato deidrogenasi) e dell’alfa-chetoglutarato (da parte della alfa-chetoglutarato deidrogenasi) nei mitocondri che si manifesta, come effetto finale, con un’aumentata produzione di energia. E’ inoltre cofattore nell’ossidazione degli aminoacidi ramificati ad opera dell’enzima alfa-chetoacidi ramificati deidrogenasi.


3) AZIONE DISINTOSSICANTE: è ormai noto che l’acido alfa lipoico è in grado di offrire una certa protezione nei confronti degli avvelenamenti da cadmio e da inalazione di esano, nonché nella tossicità epatica in caso di avvelenamento da Amanita phalloides.


4) SOMMARIO DEGLI STUDI nella NEUROPATIA DIABETICA: all’azione energetica e all’attività antiossidante è probabilmente da attribuire l’effetto benefico nella neuropatia diabetica. E’ stato infatti dimostrato un miglioramento del flusso ematico e un’aumentata tensione di ossigeno endoneurale. Oltre queste specifiche attività, l’acido alfa lipoico è capace di chelare i metalli di transizione, che sembrano avere un ruolo nell’instaurarsi della neuropatia diabetica, inoltre sembra migliorare la captazione del glucosio e stimolare la ricrescita dei neuriti, portando ad una normalizzazione nella conduzione nervosa. Anche negli studi sull’uomo si è avuta una diminuzione della sensazione dolorosa


5) SOMMARIO DEGLI STUDI nella ATEROSCLEROSI e nei DISTURBI DELL’INVECCHIAMENTO: l’acido alfa lipoico è in grado di impedire l’ossidazione del colesterolo LDL in soggetti sani. L’integrazione dietetica ha inoltre ridotto i livelli di prostaglandina F2, manifestazione dello stress ossidativo, e in grado di diminuire le proteine carboniliche plasmatiche, fenomeni implicati nella genesi dell’aterosclerosi e dei disturbi cardiaci collegati. Sembra addirittura che l’acido lipoico sia in grado di ridurre il danno tissutale in seguito a ischemia (cardiaca o cerebrale): questo è collegabile soprattutto alla sua capacità di aumentare i livelli cellulari di glutatione, tipicamente carenti in seguito a ischemia. Anche il flusso arterioso in un modello di ipossia cardiaca sperimentale risulta migliorato. Sono tuttora in corso promettenti studi nel campo dei disturbi neurodegenerativi quali Parkinson, Alzheimer etc. Per quanto riguarda in generale l’effetto di rallentamento dei processi di invecchiamento, altri studi hanno mostrato un miglioramento nella motilità in animali di età avanzata trattati con acido alfa lipoico: anche in questo caso l’effetto sembra correlato all’aumentata disponibilità di acido ascorbico e glutatione, che invece diminuiscono gradualmente con l’invecchiamento.


Il prodotto acido alfa lipoico non è un medicinale e non ha proprietà curativa, la sua integrazione può risultare utile per un fisiologico benessere dell'organismo
Le proprietà qui riportate sono solo indicative e riguardano studi generici sull' acido alfa lipoico, non sul presente prodotto. Vanno quindi prese a titolo informativo e non come informazioni sul prodotto.

Bibliografia
AA.VV.: Physicians’ Desk Reference – PDR Integratori nutrizionali, CEC, Milano, 2003 

Hagen T.M., Ingersoll R.T., Lykkesfeldt J, et al: “a-alpha.lipoic acid supplemented old rats have improved mitochondrial function, decreased oxidative damage, and increased metabolic rate”, FASEB J., 199; 13:411-418 

Nickander K.K., Mc.Phee B.R., Low P.A., Tritschler H.: “Alpha lipoic acid: antioxidant potency against lipid peroxidation of neural tissues in vitro and implications for diabetic neuropathy”, Free Rad. Biol.Med. 1996, 21:631-639 

Reed L.J.: “The chemistry and function of lipoic acids”, Adv.Enzymol., 1957; 18:319-347

LIPOMS

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