Amla - Uva spina indiana - proprietà

Amla - Uva spina indiana - proprietà

Amla: tutti i benefici dell’uva spina indiana

Sembra una susina nell’aspetto: l’Amla, detta anche uva spina indiana è ancora sconosciuta a molte persone in Italia. Tuttavia diversi e interessanti sono gli effetti benefici e le proprietà di questo frutto.

Il nome scientifico è emblica officinalis ed è il frutto dell’Amalaki. La storia di questa pianta che cresce nelle foreste dell’Asia meridionale, affonda le sue radici nella tradizione popolare indiana che la descrive come il primo albero comparso nell’Universo. La medicina ayurvedica ne parla emblematicamente come del frutto della giovinezza.

Proprietà ed effetti benefici

Essendo estremamente ricca di vitamina C, l’amla vanta proprietà benefiche per l’organismo. Oltre all’acido ascorbico questo frutto contiene altri principi attivi come i bioflavonoidi, le saponine e i tannini.

Come assumere l’amla

Sebbene non sia particolarmente conosciuta in Italia, nei reparti ortofrutticoli dei supermercati più forniti, è possibile trovare il frutto fresco dell’Amalaki. Tuttavia è bene sapere che il sapore dell’uva spina indiana è parecchio amaro e tendente all’acido, simile al pompelmo. Questo carattere astringente si deve alla presenza elevata di tannini e di vitamina C (questo frutto ha la più alta concentrazione di acido ascorbico presente in natura, ben venti volte superiore a quello contenuto in un’arancia).

Oltre alla vitamina C, l’uva spina indiana è ricca di sali minerali (soprattutto calcio, ferro, manganese), vitamine del gruppo B, flavonoidi e polifenoli. Non contiene grassi.

Amla: a cosa fa bene

Da questa premessa sulla composizione dell’uva spina indiana, discendono facilmente le proprietà benefiche di questo frutto amaro. Non solo infatti è un antiossidante naturale ma molti sostengono che abbia funzione digestiva (perché contrasta il bruciore di stomaco) e afrodisiaca, addirittura. Insomma, anche se al gusto non è proprio tra i migliori frutti, c’è più di una ragione per inserire l’amla nell’alimentazione giornaliera. Ci sono perfino studi che ne hanno dimostrato l’effetto coadiuvante nel trattamento delle malattie degenerative collegate all’invecchiamento cellulare, come il Parkinson, l’Alzheimer e la demenza senile. Un fenolo contenuto nella polpa, chiamato pirogallolo, combatte le cellule tumorali: ecco perché statisticamente potrebbe non essere un caso che i pazienti oncologici che assumono amla hanno un’aspettativa di vita mediamente più lunga dalla diagnosi del tumore.

Dove si trova e come assumerla

L’amla si può trovare in commercio sottoforma di compresse. Più che alla forma bisogna guardare alla composizione del prodotto e prediligere solo amla biologica. Per il resto non sono state rilevate particolari controindicazioni (se on disgusto per chi non è abituato a gusti molto amari con il rischio di nausea ma è bene non eccedere nel dosaggio consigliato. Il sovradosaggio può causare diarrea.

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