Argomenti
- Breve storia
- Erboristeria moderna e tradizionale
- Curarsi con le erbe
- Erbe e piante officinali più note
- I macerati
- Le tisane
- Le tinture madri
- Gli estratti secchi
- Gli oli essenziali
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Breve storia dell' erboristeria
Mortaio: lo strumento utilizzato in erboristeria. Viene utilizzato per le erbe officinali.Probabilmente l' Uomo ha da sempre utilizzato le erbe spontanee per il proprio benessere così come fanno istintivamente gli animali. Si trovano prove certe del loro uso già decine di migliaia di anni fa e si hanno testimonianze della loro valenza curativa oltre che rituale in tutte le culture antiche sia orientali che europee. Molte culture le credevano dotate di poteri magici oltre che di proprietà medicinali, altre le associavano alle divinità come ad esempio nell'Induismo, Aristotele attribuiva loro addirittura un'anima e nell' Europa medioevale si credeva che ci fosse una connessione tra l' aspetto della pianta e il suo utilizzo in medicina.
Nel mondo si sono sviluppate indipendentemente diverse tradizioni erboristiche, ognuna delle quali ha elaborato una propria teoria anche in base alle credenze religiose e culturali del luogo.
In India ad esempio la tradizione erboristica dominante è l' Ayurveda. E' il sistema di guarigione più antico del mondo e precede addirittura la medicina tradizionale cinese. Oggi è ufficialmente accettata dal governo come valida alternativa alla medicina convenzionale. La medicina tradizionale cinese, preceduta nel tempo da pratiche sciamaniche e magiche, agisce cercando di mantenere un buon equilibrio energetico Yin-Yang. Infine la tradizione europea deriva dalla tradizione classica greca e romana ed è stata influenzata dal pensiero di Ippocrate, Aristotele, Plinio il Vecchio, Dioscoride e successivamente Galeno.
Erboristeria tradizionale e moderna
In erboristeria è possibile trovare una cura naturale: serviti della fitoterapia L'erboristeria tradizionale nasce dall'utilizzo sperimentale delle erbe e da sempre è stata tramandata oralmente soprattutto dalle donne che erano quelle che raccoglievano le erbe spontanee oppure le coltivavano e poi le preparavano in vari modi, ad esempio essiccandole, mettendole in infusione o preparando decotti e tisane a partire dalla spezia fresca. Ancora oggi alcune persone utilizzano l' erboristeria tradizionale, soprattutto chi ha la possibilità di avere piccoli appezzamenti di terreno coltivabile.
Qualche erborista "pioniere" stilò sicuramente dei manoscritti sull'argomento, ma è dopo l'invenzione della stampa nel XV secolo che si poterono uniformare gli elenchi delle erbe e le loro possibili applicazioni. Nacque la medicina erboristica che ora non era più fatta solo di insegnamenti orali ma di erbari con didascalie che giravano per tutta Europa.
Oggi l' erboristeria non ricorre quasi più alla raccolta selvatica ma si avvale di coltivazioni agricole specializzate in piante officinali che forniscono materie prime alle industrie alimentari, liquoristiche, cosmetiche, erboristiche e farmaceutiche. Queste poi trasformano le piante in integratori alimentari, prodotti salutistici, cosmetici, prodotti erboristici e fitoterapici, o farmaci.
Non è facile distinguere i termini erboristeria e fitoterapia. L' erboristeria è definita come la raccolta o produzione di piante medicinali, la loro preparazione e il loro utilizzo. La fitoterapia si riferisce più all'impiego di sostanze ricavate dalle piante officinali nella cura di certe malattie.
Entrambe sono sempre più diffuse in Europa, e in diverse nazioni sono ampiamente praticate da medici ufficialmente riconosciuti e qualificati erboristi.
Curarsi con le erbe
La medicina popolare contemporanea è il modo tramite il quale sempre più spesso le persone senza particolare istruzione sanitaria affrontano le proprie patologie. Può essere definita come pratica di automedicazione, ma in realtà corrisponde più all'esigenza del malato di non sentirsi dipendente dalla figura medica e di poter scegliere autonomamente le modalità di cura a lui più consone. Può comprendere terapie complementari e alternative ma anche la medicina tradizionale, tramite quei farmaci che non necessitano di ricetta medica. Curarsi con le erbe e con i rimedi fitoterapici nella medicina popolare é il rimedio principe. Nel caso di ricette autoprodotte ricordiamo che la raccolta di piante medicinali selvatiche richiede anzitutto precise conoscenze botaniche e inoltre conoscenze di tempi e modalità di raccolta e periodo balsamico, cioè quel periodo in cui la pianta contiene maggiori quantità di principio attivo. Il problema maggiore che si riscontra nella medicina popolare è la scarsa capacità di diagnosi, cosicché risulta impossibile curarsi se non si conosce neanche la propria patologia. Per questo è importante la consultazione con un buon farmacista o con un esperto erborista. Inoltre non tutte le piante sono totalmente innocue.
Erbe e piante officinali più note
Una pianta medicinale è una pianta che contiene in un suo organo (foglia, seme, frutto) una sostanza utilizzabile per fini terapeutici detta principio attivo. A volte le piante mediche vengono dette piante officinali (o erbe officinali) perché venivano preparate in vere e proprie officine per medici fin dal tempo dei Giardini dei Semplici, ora Orti Botanici, mentre al giorno d'oggi sono impiegate nelle officine farmaceutiche per la produzione di specialità medicinali.
Di seguito vengono descritte brevemente le erbe più usate in fitoterapia:
Aloe
aloe vera: viene impiegata per curare varie patologieL' Aloe vera, o Aloe barbadensis, appartiene alla famiglia delle Liliacee, così come l'aglio e la cipolla. è una pianta succulenta di medie dimensioni. Le grosse foglie carnose contengono un gel trasparente dalle molteplici proprietà: antinfiammatorie, antisettiche, cicatrizzanti, immunostimolanti e nutrienti.
Bardana
La Bardana, o Arctium lappa L., appartiene alla famiglia delle Composite o Asteracee . E' una pianta erbacea con il fusto scanalato e le foglie a forma di cuore con colori diversi nella pagina superiore e inferiore e con fiori porpora. Viene usata come drenante, diuretico, tonico per il fegato e ricostituente immunitario. Inoltre ha una azione antimicotica ed antibatterica e per questo si può usare anche per uso esterno, nelle affezioni cutanee come acne e psoriasi.
Cardo mariano
il cardo mariano deriva da un antica tradizione erboristicaIl cardo mariano, o Silybum marianum L., fa parte delle Composite; si utilizza come protettore epatico (del fegato), infatti sembra anche utile nella disintossicazione da assunzione di funghi epatotossici del genere Amanita. Può essere d'aiuto nell'affaticamento intellettuale, come antinausea ed antivomito per i soggetti che soffrono di mal di mare e mal di auto e per uso esterno può avere un'azione anti-età..
Carciofo
come il cardo anche il carciofo deriva da una antica tradizione in erboristeria Il carciofo, Cynara cardunculus scolymus, è la varietà coltivata del cardo selvatico (Cynara cardunculus). Così come il cardo mariano, è una Composita la cui azione più conosciuta e utilizzata è quella epato-protettrice. Riveste una grande importanza nell'alimentazione umana e le sue proprietà medicinali erano apprezzate già dai Greci e dagli Egizi. Il carciofo è un alimento tonico e digestivo, e risulta avere un importante ruolo nell'abbassare il livello del colesterolo.
Echinacea
echinacea: gli indiani di america la utilizzavano per curarsi.Esistono diverse specie di Composite del genere Echinacea che vivono spontanee nel Nord America: quelle importanti dal punto di vista fitoterapico sono l'Echinacea angustifolia e l'Echinacea purpurea. Queste due specie sono importanti nella prevenzione e cura delle malattie da raffreddamento. Sottoponendosi in autunno a diversi cicli di assunzione di Echinacea di 15-20 giorni, si può notare una drastica diminuzione di tutte le patologie minori (tossi, sinusiti, raffreddori).
Finocchio
Il Foeniculum vulgare, pianta dal gradevole aroma di anice, fa parte della famiglia delle Ombrellifere. Viene usato per ristabilire il fegato in seguito a danni provocati dall'alcol; ha potere disintossicante e diuretico nelle diete dimagranti e la sua tisana viene usata per prevenire l'aerofagia.
Fucus
Il Fucus vescicolosus non è propriamente un'erba ma un'alga bruna appartenente alla famiglia delle Fucacee. In fitoterapia è utilizzata soprattutto per il suo contenuto in iodio al quale vengono attribuite proprietà dimagranti e anticellulite. E' controindicata in caso di ipertiroidismo, gravidanza e in altri casi va comunque assunta con cautela.
Ginseng
La radice del Panax ginseng è un famoso stimolante per l'intero organismo. Aumenta le funzioni endocrine, metaboliche, circolatorie e riduce lo stress fisico e mentale. Non va assunta in maniera continuativa perché può avere qualche effetto collaterale come insonnia e irrequietezza.
Ginkgo
Il Ginkgo biloba è una specie arborea molto antica proveniente dalla Cina. Le foglie sono incise a forma di ventaglio (infatti i cinesi lo chiamano albero dei ventagli) e prendono una colorazione gialla luminosa in autunno. Viene usato come antiossidante e quindi anche contro l'invecchiamento, per migliorare la circolazione, per i disturbi di memoria, contro l'emicrania e anche per uso esterno può essere usato contro le screpolature e la secchezza della pelle.
Melissa
La Melissa officinalis è una Labiata con fusto quadrato, fiori bianco-azzurrini e profumo che ricorda il limone. Il suo infuso è sedativo e tonico, allevia gli stati d'ansia e i disturbi gastroenterici. Tra le altre proprietà ci sono anche quelle antivirali.
Pilosella
Hieracium pilosella L è una composita che si può riconoscere, soprattutto in zone montane, dai capolini di colore giallo chiaro. Si utilizzano tutte le parti della pianta che contengono mucillagini e hanno qualità drenanti e diuretiche nei casi di ritenzione idrica e soprappeso. Sembra avere anche attività antibiotica e antiinfiammatoria.
Serenoa
La Serenoa repens è una palma nana americana della famiglia delle Arecaceae. Le parti impiegate sono i frutti che hanno utilizzo come antidiuretici e sedativi. E' utile per combattere la caduta dei capelli e coadiuvante nelle patologie della prostata.
Le tisane
Sono preparazioni farmaceutiche o erboristiche liquide da utilizzarsi per via orale. La tisana viene definita come una soluzione acquosa diluita di sostanze medicamentose, formate da fitocomplessi. Si può preparare con una o con più erbe. Esistono diversi tipi di tisane a seconda del metodo estrattivo cui si ricorre per estrarre il principio attivo della spezia:
- infuso
- decotto
- macerato.
L'infuso viene utilizzato per tutte le droghe ricche di componenti aromatici volatili, e di principi attivi che si degradano per l'azione dell'acqua e del calore. Generalmente si tratta di parti delicate della pianta come fiori, gemme e foglie. Questo tipo di preparazione si ottiene versando acqua bollente sulla droga sminuzzata, si attendono 5-10 minuti e poi si filtra prima del consumo.
Il decotto è invece una preparazione che serve ad estrarre i principi attivi dalle parti più dure di una pianta: radici, semi, corteccia o legno. Il decotto si ottiene gettando la droga sminuzzata in acqua bollente e continuando la bollitura per 10 - 15 minuti circa; in seguito si filtra e si consuma.
Infine i macerati sono ottenuti ponendo a freddo la mistura o la droga in un solvente adatto allo scopo (normalmente acqua, vino o altro) per un tempo che varia in base al principio attivo che occorre estrarre.
Le tinture madri
Sono dei preparati liquidi ottenuti con il succo della pianta fresca estratto per spremitura e stabilizzato con una soluzione idroalcolica (acqua + etanolo). Il rapporto tra peso secco della pianta e volume della soluzione etanolica deve essere 1:10. Si utilizza di preferenza la pianta fresca perché i principi attivi sono maggiori rispetto alla stessa pianta essiccata. In alcuni casi però questo non è possibile perché alcune piante sono di difficile reperimento in Occidente, ad esempio il Ginseng, la Cannella ed altre.
Gli estratti secchi
Negli estratti secchi la foglia polverizzata o la parte impiegata viene immersa in acqua e portata ad alta temperatura finché rilascia i suoi principi. La materia solida fatta evaporare e ciò che rimane contiene praticamente tutte le molecole attive (tranne gli oli essenziali). L'estratto secco è quindi una concentrazione molto pura delle sostanze di una pianta.
Gli oli essenziali
Gli oli essenziali, o oli eterici, sono prodotti liquidi che si ottengono per estrazione a partire da piante aromatiche, cioè ricche di sostanze volatili dette "essenze". Non tutte le piante producono essenze; il significato biologico di queste sostanze è da ricercarsi nell'ecologia della pianta: un'essenza può attirare gli insetti impollinatori, allontanare i predatori, avere effetto antibiotico o addirittura essere un prodotto secondario di scarto. Le tecniche di estrazione possono essere la distillazione o la spremitura a freddo.
ERBORISTERIA: curarsi con le erbe, una antica arte
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Categoria:
Erbe officinali