Cosa accade al tuo organismo se bevi sempre acqua gassata
L’acqua gassata, o carbonata, è semplicemente acqua nella quale viene disciolta anidride carbonica (CO₂) sotto pressione. Questo processo le conferisce la caratteristica effervescenza, ma può anche determinare una serie di effetti fisiologici sull’apparato digerente. Sebbene non sia dannosa in senso assoluto, il consumo quotidiano e continuativo di acqua gassata può comportare alterazioni a livello gastrointestinale, metabolico e dentale.
Effetti fisiologici della CO₂ sull’apparato digerente
Quando l’acqua gassata viene ingerita, la CO₂ si libera nello stomaco sotto forma di gas. Questa liberazione provoca una distensione gastrica che, in alcune persone, stimola la secrezione di acido cloridrico e accelera lo svuotamento gastrico. In soggetti sani, ciò può risultare benefico, migliorando temporaneamente la digestione.
Tuttavia, se il consumo è eccessivo, la quantità di gas ingerita può superare la capacità di assorbimento intestinale, generando aerofagia, meteorismo e gonfiore addominale.
La distensione cronica dello stomaco e dell’intestino può anche interferire con la motilità intestinale e peggiorare i sintomi in persone con sindrome dell’intestino irritabile (IBS), reflusso gastroesofageo o gastrite.
Pancia gonfia e alterazioni della digestione
La sensazione di “pancia gonfia” dopo aver bevuto acqua gassata deriva dall’accumulo di gas nel lume intestinale. L’anidride carbonica non assorbita viene espulsa per via eruttiva o attraverso la produzione di gas intestinali secondari, causando distensione addominale e, in alcuni casi, dolore o crampi.
Questa condizione può essere accentuata da:
- Ingestione rapida di bevande frizzanti (che introduce aria oltre al gas disciolto);
- Pasti ricchi di carboidrati fermentabili (FODMAP);
- Squilibrio del microbiota intestinale, che aumenta la fermentazione e la produzione di gas endogeni.
Il ruolo del carbone vegetale e dei fermenti lattici
Per contrastare il gonfiore addominale, due rimedi di comprovata efficacia sono il carbone vegetale attivo e i fermenti lattici (probiotici).
- Carbone vegetale attivo: ha una struttura microporosa che gli consente di adsorbire gas e sostanze tossiche nel tratto gastrointestinale. Numerosi studi indicano che può ridurre la sensazione di gonfiore e tensione addominale, soprattutto in caso di meteorismo occasionale.
- Fermenti lattici: mantengono l’equilibrio del microbiota intestinale, favorendo la digestione e limitando la fermentazione eccessiva dei substrati alimentari. L’assunzione regolare di probiotici può migliorare la tolleranza intestinale anche nei soggetti sensibili alle bevande gassate.
Possibili conseguenze del consumo eccessivo
Il consumo prolungato di acqua gassata non è associato a gravi patologie, ma può provocare effetti collaterali lievi o moderati nel tempo:
- Irritazione gastrica: l’aumento dell’acidità gastrica indotto dalla CO₂ può aggravare condizioni preesistenti come gastrite o reflusso gastroesofageo.
- Alterazione dello smalto dentale: alcune acque gassate presentano un pH compreso tra 4 e 5; la lieve acidità può favorire l’erosione dentale se l’esposizione è continua.
- Maggiore sensazione di sete: la CO₂ può stimolare i recettori orali e aumentare la percezione di secchezza, inducendo un paradossale desiderio di bere di più.
- Ritenzione e gonfiore cronico: in soggetti predisposti, la distensione addominale ripetuta può alterare la meccanica diaframmatica e peggiorare la percezione del gonfiore.

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Per la maggior parte delle persone, bere acqua gassata una o due volte al giorno non rappresenta un rischio. Tuttavia, è consigliabile alternarla con acqua naturale, soprattutto in presenza di disturbi gastrointestinali.
Chi soffre di gastrite, reflusso o colon irritabile dovrebbe preferire acque naturali o leggermente effervescenti, evitando le versioni molto gasate o aromatizzate. È inoltre opportuno bere lentamente, evitando di introdurre aria in eccesso.
In Conclusione
L’acqua gassata non è nociva di per sé, ma il suo consumo esclusivo e costante può alterare l’equilibrio digestivo e favorire gonfiore e disturbi gastrici. L’approccio più salutare consiste nel variare l’apporto idrico, limitando la quantità di CO₂ ingerita e sostenendo la salute intestinale con una dieta equilibrata, fermenti lattici e, se necessario, carbone vegetale attivo.
In altre parole, le bollicine possono restare un piacere — purché non diventino un’abitudine quotidiana.

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