Calcolo renale

Calcolo renale

I calcoli renali sono dei piccoli cumuli di sali minerali che si formano nelle vie urinarie. A volte non presentano sintomi, altre volte comportano dolori molto forti, con fasi acute e una sintomatologia ben precisa. Sono piccoli e duri, perché all’inizio si aggregano in forma di cristalli ma poi aumentano di grandezza, fino a diventare come sassolini o mini-palline, sia per le dimensioni che per la consistenza. Una volta formati, i calcoli non rimangono sempre fermi nel rene, ma possono spostarsi e andare a ostacolare il percorso dell’urina. Ne conseguono alcuni sintomi ben precisi, come dolore nella minzione, infezioni, e nel lungo periodo problemi ai reni.

Sommario:


Spesso si risolvono da soli, con l’espulsione ‘automatica’, ma a volte si può arrivare anche all’intervento chirurgico per la rimozione dei calcoli. I calcoli si possono formare a causa di diverse sostanze: ossalato di calcio, fosfato di calcio, acido urico, fosfato ammonio-magnesiaco, cistina. I più comuni sono i calcoli per formazione calcica, derivanti dall’aggregazione tra ossalato e fosfato di calcio.

Cause e fattori di rischio

I calcoli renali colpiscono soprattutto gli uomini della fascia di età 20-40 anni, con alcuni fattori aggravanti:

Sintomi dei calcoli renali

Il sintomo più comune è la colica renale, che si presenta all’improvviso con dolori acuti e persistenti.
Tra gli altri, più o meno ricorrenti, ci sono la difficoltà ad urinare, i brividi, la febbre, le tracce di sangue nelle urine.
In alcuni casi i calcoli sono completamente silenti, non ci si accorge della loro presenza fino alla comparsa di qualche sintomo ‘serio’.

Prevenzione dei calcoli renali

In ottica preventiva, particolare attenzione va prestata all’alimentazione, che deve contenere poco sodio e poche proteine di origine animale. E’ importante invece assumere i cibi che riducono l’assorbimento intestinale dell’ossalato, uno dei composti responsabili della formazione dei calcoli renali. L’ossalato è particolarmente presente in alcuni alimenti: il tè, il cioccolato, le nocciole, i frutti di bosco, gli spinaci e le bietole. Oltre ad evitare questi cibi o a limitarne fortemente il consumo, è utile lessare le verdure in tanta acqua, perché questo metodo di cottura aiuta a eliminare gli ossalati, ‘lasciandoli’ nell’acqua.
Il tipo di alimentazione dipende comunque dal tipo di calcoli, perché non tutti sono uguali, bensì hanno una composizione chimica differente e richiedono quindi un diverso tipo di approccio.

Cosa non mangiare

Esistono dei cibi che sono negativi per tutti i tipi di calcoli renali:

  • fragole
  • carne rossa
  • crusca
  • kiwi
  • bevande gassate

Cosa mangiare

Le regole di base sono: pochi zuccheri semplici e grassi. I principi di un’alimentazione sana e bilanciata utile per tutti. Va bene la cottura a vapore, a pressione, sulla griglia o alla piastra, mentre la frittura va esclusa. E’ fondamentale, inoltre, ridurre il consumo di sale o eliminarlo del tutto.

Tra gli alimenti più indicati:

  • Cereali, soprattutto quelli integrali che contengono più fibre e hanno un indice glicemico più basso.
  • Latte e yogurt parzialmente scremati
  • Formaggi perché ricchi di proteine ad elevato valore biologico
  • Legumi, per lo stesso motivo
  • Verdure cotte e crude

In caso di sovrappeso, ridurre i chili di troppo e soprattutto la circonferenza addominale , adottando una dieta che non inneschi o aggravi l’iperuricemia.

Assunzione di liquidi

Bere il più possibile, non meno di due litri al giorno. In questo modo si previene l’aggregazione dei sali minerali, che vanno a diluirsi, non a solidificarsi. E non si compromette il volume delle urine.
L’assunzione regolare di liquidi è fondamentale sia per la prevenzione che per la cura dei calcoli renali. Tanta acqua, da bere regolarmente per tutto il giorno –notte compresa- in modo che il volume delle urine sia sempre elevato. In estate o se si fa sport, si deve aumentare ancora di più l’apporto idrico.

Rimedi naturali

I più utili sono quelli che hanno proprietà diuretiche e depurative. Da non intendere come sostituti del parere medico, ma come integrazioni e alternative possibili.

Equiseto. L’equiseto ha la capacità di evitare i problemi dell’apparato urinario, compresi i calcoli renali. Nello specifico, aiuta a eliminare i calcoli molto piccoli, e previene la formazione di quelli grandi. Il decotto di equiseto si può bere una o due volte al giorno, lontano dai pasti, per favorire la diuresi.

Limone. L’acido citrico aiuta a sciogliere e dissolvere i calcoli renali. E contrasta i depositi di calcio, evitandone l’accumulo nei reni. Il limone, utilizzato quotidianamente, è quindi di aiuto sia per prevenire che per curare i calcoli.

Ruscus. Il rusco è non solo diuretico, ma anche antinfiammatorio, come la betulla. Una tisana a base di rusco o di betulla (o delle due insieme) aiuta a eliminare liquidi e a diluire le urine, ostacolando di fatto la formazione dei calcoli renali.

Erba spaccapietre. Ha efficacia comprovata nella cura dei calcoli renali, perché riesce a scioglierli agendo come disgregante. Ideale è la tisana, tre volte al giorno per massimo sei giorni consecutivi. Un trattamento d’urto per risolvere i calcoli già presenti e anche per prevenire nuove formazioni.

Robbia tintoria. Dalla tintura madre di questa pianta arriva un concreto aiuto per i calcoli renali. La radice della pianta contiene infatti un acido che contrasta la formazione dei calcoli e aiuta a sciogliere quelli molto piccoli già formati. Va assunta due o tre volte al giorno, in gocce, lontano dai pasti.

Succo di mirtillo o cipolla. Entrambi hanno la capacità di rendere le urine acide e di ridurre così i calcoli renali. Più se ne beve, meglio è.


Enrico Nunziati
Collabora da anni con decine di siti web, blog e forum che trattano di erbe officinali, erboristeria, salute e benessere. Per Kos edizioni ha pubblicato Vademecum di Erboristeria, un libro pensato per essere utile, scritto con Franco Bettiol e Irene Nappini.

Le informazioni presenti in questo articolo non possono e non devono sostituire il consulto medico. Ogni indicazione o suggerimento o rimedio naturale riportato NON deve essere seguito senza consulto del proprio medico.

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