Prostatite: cause, sintomi e cura in un infografica

Prostatite: cause, sintomi e cura in un infografica

L’ ipertrofia prostatica benigna si tratta di un ingrossamento benigno della prostata (IPB) che colpisce perlopiù dopo i 40/45 anni e poi in misura crescente con l’avanzare dell’età; secondo alcune ricerche dopo i 70 anni ne soffrirebbe addirittura 1 uomo su 10. Il problema è che aumenta la grandezza della prostata e con essa si presentano disturbi di intensità variabile legati alla minzione.

La buona notizia è che l’ipertrofia prostatica benigna non conduce alla degenerazione maligna, perché va a colpire una zona della prostata diversa da quella che viene invece interessata dalla neoplasia.

La cattiva notizia è che il fastidio è davvero grande, soprattutto quando a soffrirne sono gli uomini anziani che devono affrontare anche la fatica di alzarsi dal letto durante la notte per più di una volta. L’utilizzo di rimedi naturali ad hoc e l’adozione di uno stile di vita e alimentare adeguato li aiuterò comunque ad alleviare di molto i sintomi.



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Prostatite: cause, cure e sintomi - Infografica

Le cause dell’ ipertrofia prostatica benigna

Non c’è certezza sulle cause dell’ipertrofia prostatica benigna, troppi sono i fattori che entrano in gioco. Il ruolo degli estrogeni, ad esempio, che si trovano in discreta quantità sulle pareti muscolari della prostata e tendono ad aumentare con l’età: questo spiegherebbe come mai la IPB colpisca soprattutto ‘vittime’ non troppo giovani.

Poi la più classica delle cause: l’infiammazione. Un processo infiammatorio che colpisce le vie urinarie può portare alla IPB e i motivi alla base dell’infiammazione sono tutti correlati a cattive abitudini, come ad esempio l’abuso di alcool e di fumo, la sedentarietà o un batterio patogeno (Escherichia coli ad esempio). Una volta corrette queste abitudini sbagliate moderando il consumo di alcol, riducendo drasticamente (se non si riesce proprio a eliminarlo) il fumo e dandosi ‘una mossa’ cercando di camminare ogni giorno se non di svolgere un’attività fisica costante, se ancora non si ha beneficio significativo aiutarsi con la natura. Il movimento è importante, non va sottovalutato per la cura della ipertrofia prostatica benigna, perché ostacola la ritenzione idrica e il ristagno dei liquidi. Inoltre, prima di andare a letto è meglio non bere molto così da limitare le alzatacce notturne, anzi l’ideale sarebbe non bere più dopo cena.

I sintomi

I sintomi principali riguardano la vescica e la minzione. Non è detto che si presentino tutti insieme, ma spesso accade, e allora bisogna cercare di capire se ci sono delle ‘colpe’ addebitabili a uno stile di vita disordinato per iniziare a correggerlo. E poi ricorrere ai rimedi naturali visto che ce sono molti. I disturbi che coinvolgono la vescica sono:
-difficoltà a svuotarla -stimolo impellente di svuotarla -sensazione di svuotamento incompleto -sensazione continua di ‘pressione’ I disturbi che riguardano la minzione sono invece: -indebolimento della forza del getto urinario -intermittenza del getto -necessità di premere sull’addome per favorire il getto -aumento diurno e notturno della frequenza minzionale -bruciore nell’urinare -occasionale presenza di sangue nel getto

I rimedi naturali per l’ipertrofia prostatica benigna

Erbe e piante officinali sono sempre utili nei processi infiammatori, grazie alla loro capacità di favorire il drenaggio e la depurazione.

Serenoa repens. La serenoa repens è la più utile in assoluto e presenta il vantaggio di poter essere usata per lunghi periodi senza controindicazioni. La serenoa ha la capacità di ‘calmare’ gli estrogeni, per così dire, nel senso che va a riequilibrare il rapporto fra androgeni ed estrogeni. La sua azione antiestrogenica è diretta sul sistema ormonale e in più è accresciuta dalle proprietà antinfiammatorie, per cui mentre cura l’ipertrofia la serenoa sfiamma anche; in questo modo mentre il problema viene risolto dell’interno, il soggetto inizia ad avvertire sempre meno fastidi e bruciori. Sul dosaggio per l’assunzione della serenoa repens, consultare il medico, anche perché un trattamento a lungo termine è la cosa migliore.

Ribes nigrum. Anche il ribes nigrum svolge un’azione mirata sull’infiammazione prostatica ed è particolarmente utile nelle fasi acute di bruciore, quando fare la plin plin diventa un pensiero più che un processo fisiologico. Il ribes è un potente antinfiammatorio e si può assumere a lungo, anche come macerato glicerico.

Uva ursina. L’uva ursina svolge un’azione antibatterica e antinfiammatoria che si ripercuote direttamente sull’impulso continuo di urinare. La sensazione di minzione continua e il dolore associato si stemperano velocemente, donando un sollievo duraturo, soprattutto se si utilizzano più rimedi insieme.

Echinacea. Nel caso della IBP l’echinacea si comporta come antimicrobico e nel frattempo fortifica il sistema immunitario. Le persone che soffrono di IPB cronica possono assumere l’echinacea per cicli di un paio di mesi dopo l’estate.

Ortica. L’ortica si rivela utile per curare la prostata ingrossata soprattutto dal punto di vista del prurito e dei fastidi associati alla minzione. Assumendola per via interna come tisana o per via esterna come tintura madre, l’atto di urinare diventa meno problematico perché l’infiammazione si attenua. Indicata soprattutto nella fase acuta della patologia, quando la continua impellenza della minzione viene aggravata dai fastidi collegati all’atto stesso.

L’alimentazione per l’ipertrofia prostatica benigna

Per prima cosa bisogna bere. Tanta acqua, a tutte le ore del giorno ma non oltre la cena altrimenti aumenta il rischio delle alzatacce notturne. L’acqua, preferibilmente a basso contenuto di sodio, è importante perché diluisce l’urina presente nella vescica e inoltre evita l’insorgenza di infezioni delle vie urinarie. Il quantitativo minimo di acqua da bere quotidianamente è 1 litro e ½ , ma in caso di IPB non esistono limiti, più se ne beve e meglio è.

Per quanto riguarda l’alimentazione, sempre nell’ottica di tenere il corpo e l’apparato urinario ben puliti, bisogna privilegiare il consumo di frutta e verdura, soprattutto per il pasto serale che deve essere molto leggero. E limitare i grassi e le spezie perché possono causare irritazione, soprattutto il pepe.

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