Il tradizionale approccio ai problemi di capelli consiste esclusivamente nell’applicazione topica di lozioni. Vogliamo invece qui approfondire le cause che sono alla base di una anormale perdita di capelli, vedere quali sono le diverse modalità con cui tale processo avviene nell’uomo e nella donna al fine di consigliare dei rimedi per uso interno specifici per l’uno e per l’altro. Verrà tralasciata volutamente la descrizione delle alopecie areate e di altre forme particolari che si riscontrano con le stesse modalità nei due sessi.
Nei casi che tratteremo invece, la caduta dei > capelli si presenta in maniera assai diversa nell’uomo e nella donna. Tipico dell’alopecia androgenetica maschile è il processo di “miniaturizzazione del capello” e la seborrea su base ormonale.
Nella donna giocano ancora un ruolo importantissimo situazioni debilitanti (tipica ad esempio la caduta dei capelli dopo il parto), squilibri ormonali spesso legati a stress, disturbi psicosomatici o assunzione di anticoncezionali orali.
La perdita dei capelli nell’uomo
Le alopecie maschili sono per il 95% di tipo seborroico. Vengono distinte in:
1) alopecie acquisite: genetiche (ereditarie) nella maggior parte dei casi, anche in assenza di precedenti manifesti in famiglia. Se l’alopecia compare in età giovanile è spesso rapidamente evolutiva, se compare dopo i 35 anni, reagisce meglio ai trattamenti.
Le alopecie androgeniche dell’uomo sono caratterizzate da progressiva miniaturizzazione del capello (miniaturizzazione follicolare), soprattutto nella regione del vertice del capo e all’attaccatura frontale ad ogni successivo ciclo di attività follicolare il follicolo si riduce progressivamente fino ad atrofizzarsi, lasciando come residua espressione un sottilissimo pelo denominato “vellus”. Responsabile di questa situazione è l’eccessiva trasformazione di testosterone in 5-a-diidrotestosterone (DHT) ad opera della 5-a-reduttasi oppure l’eccessiva reattività tissulare al DHT stesso: questo produce generalmente aumento abnorme della secrezione sebacea (alopecia androgenetica seborroica) e diminuzione della fase anagen con riduzione della vita del capello.
2) alopecie senili: caratterizzate da stempiamento temporale e diradamento progressivo dei capelli.
3) alopecie iatrogene : possono comparire in > seguito all’assunzione di farmaci antidepressivi, anabolizzanti o anticoagulanti, sono tipica conseguenza dei trattamenti chemioterapici; quando è possibile sospendere il farmaco si ha normalmente una recessione entro qualche mese, se invece non è possibile sospenderlo occorre controllare la perdita di capelli integrando l’alimentazione con vitamine, minerali e nutrienti specifici.
4) effluvium telogenico (anormale caduta dei capelli): è generalmente conseguente a stress prolungato, disturbi psicosomatici, squilibri organici correlati a carenza di vitamine e minerali oppure a disturbi metabolici quali diabete, cattivo funzionamento della tiroide etc.
Rimedi naturali per l’uomo
I nemici principali della salute del capello maschile sono la seborrea e la forfora capaci di provocare soffocamento del bulbo pilifero, miniaturizzazione progressiva del capello fino a provocarne la caduta.
Questi effetti deleteri sono prodotti da una sua eccessiva trasformazione in 5-a-diidrotestosterone (DHT) o da una iperreattività tissulare a quest’ultimo.
Nel mondo vegetale sono stati scoperti i primi inibitori naturali della 5-a-reduttasi. Si tratta di una miscela di sostanze, presenti in particolare nei frutti di Sabal serrulata (Serenoa repens), che sono risultate molto efficaci nel contrastare la trasformazione dell’ormone maschile nel suo metabolita dannoso (DHT) riducendo vistosamente tutte le manifestazioni tipiche dei problemi del capillizio maschile già a dosaggi relativamente bassi.
Serenoa Repens, piccola palma dell’America centrale, anche denominata Saw palmetto, viene oggi impiegata sotto forma di estratto secco alcolico dei frutti, titolato e standardizzato al 30% di acidi grassi e steroli, il cosidetto estratto liposterolico al 30%. I principi attivi sono costituiti da acidi grassi C6 -C18 sotto forma di esteri etilici, fitosteroli, sitosterolglicosidi e polisaccaridi.
Per ottenere un effetto benefico sulla caduta dei capelli sono sufficienti dosaggi circa 5 volte inferiori rispetto a quelli necessari per il trattamento dell’ipertrofia prostatica, indicazione più conosciuta della Sabal serrulata. Il meccanismo di azione risulta invece identico: la frazione liposterolica dei frutti è infatti capace di inibire l’enzima 5-a-idrossi-reduttasi in alcuni organi bersaglio (prostata, cuoio capelluto) impedendo così la trasformazione del testosterone in 5-a-diidrotestosterone, responsabile dell’azione dannosa a livello del tessuto prostatatico e del cuoio capelluto.
L’impiego dell’estratto secco di Ginseng, standardizzato al 12% di ginsenosidi (100 mg a colazione e pranzo), può risultare utile invece per combattere gli stati di stress psicofisici che spesso sono la causa scatenante di una anormale caduta e seborrea dei capelli.
Nel Miglio sono presenti quei nutrienti essenziali per proteggere gli annessi cutanei: aminoacidi solforati (cisteina, metionina), minerali (zinco, fosforo), vitamine (B6). Lo si impiega sotto forma di estratto secco, 100-200 mg 4 volte al giorno.
Per mantenere forti e sani i capelli é consigliata una integrazione di:
a) aminoacidi solforati: in particolare L-cistina e/o L-cisteina (100-200> mg pro-dose 3-4 volte al giorno), di cui la cheratina del capello è estremamente avida: si tratta di due aminoacidi interconvertibili; anche la somministrazione di metionina è molto valida ma presenta lo svantaggio di possedere odore e sapore sgradevoli;
b) vitamine e minerali specifici per il capillizio: la biotina (100-1000 mcg 2-3 volte al giorno) arresta la caduta dei capelli, frena l’eccessiva untuosità (seborrea fluente) e la dermatite seborroica tipiche dell’uomo; PABA (acido p-aminobenzoico 50-500 mg 2-3 volte al giorno), selenio (50-100 mcg 2-3 volte al giorno) e rame (1-2 mg 2-3 volte al giorno) contrastano l’imbiancamento precoce dei capelli; zinco (20-50 mg 2-3 volte al giorno) e calcio pantotenato (10-50 mg 2-3 volte al giorno) facilitano la ricrescita del capello ed evitano la formazione di forfora; è preferibile impiegare i minerali sotto forma di orotati o gluconati ad esclusione del selenio, usato generalmente come lievito arricchito in selenio o come sodio selenito;
c) vitamine antiossidanti: vit. C ed E permettono una buona irrorazione del capello, creando le giuste condizioni al cuoio capelluto per avere una buona ricrescita. Nelle formulazioni magistrali contenenti in associazione minerali e altre vitamine è opportuno impiegare la vitamina C microincapsulata (100-200 mg 2-3 volte al giorno) e la vitamina E acetato polvere al 50% (20-100 mg 2-3 volte al giorno), maggiormente resistenti all’ossidazione.
Bibliografia
1. D’Agostini F, Fiallo P, Ghio M, De Flora S. Chemoprevention of doxorubicin-induced
alopecia in mice by dietary administration of L-cistinaand vitamin B6. Arch Dermatol Res. 2013 Jan;305(1):25-34. doi: 10.1007/s00403-012-1253-1. Epub 2012 Jun 15.
2. D’Agostini F, Fiallo P, Pennisi TM, De Flora S. Chemoprevention of smoke-induced alopecia in mice by oral administration of L-cistinaand vitamin B6. J Dermatol Sci. 2007 Jun;46(3):189-98. Epub 2007 Mar 19.
L-cistinais used in the treatment of different forms of alopecia. Vitamin B6 plays an important role in the development and maintenance of the skin and is useful for reducing hair loss.
3. Zhang HH, Jiang QK, Sun WL, Xu C, Cong B, Yang FH, Li GY. Effects of different dietary protein levels and DL-methionine supplementation on hair growth and pelt quality in mink (Neovision vision). J Anim Physiol Anim Nutr (Berl). 2012 Sep 30. doi: 10.1111/jpn.12007.
4. Galbraith H. In vitro methodology, hormonal and nutritional effects and fibre production in isolated ovine and caprine anagen hair follicles. Animal. 2010 Sep;4(9):1482-9. doi: 10.1017/ S1751731109991595. It has been shown that hair growth and the properties of hair are very dependent on levels of dietary protein and L-methionine.
5. Finner AM. Nutrition and hair: deficiencies and supplements. Dermatol Clin. 2013 Jan;31(1):167-72. doi: 10.1016/j.det.2012.08.015. Epub 2012 Oct 18. The vitamin biotin has proved to be important in maintaining the sustainability of isolated follicles in sheep.
6. Cashman MW, Sloan SB. Nutrition and nail disease. Clin Dermatol. 2010 Jul-Aug;28(4):420-5. doi: 10.1016/j.clindermatol.2010.03.037.
7. Boccaletti V, Zendri E, Giordano G, Gnetti L, De Panfilis G. Familial Uncombable Hair Syndrome: Ultrastructural Hair Study and Response to Biotin. Pediatr Dermatol. 2007 May-Jun;24(3):E14-6.
8. Karashima T, Tsuruta D, Hamada T, Ono F, Ishii N, Abe T, Ohyama B, Nakama T, Dainichi T, Hashimoto T. Oral zinc therapy for zinc deficiency-related telogen effluvium. Dermatol Ther. 2012 MarApr;25(2):210-3. doi: 10.1111/j.15298019.2012.01443.x.
9. Kim DH, Lee JW, Kim IS, Choi SY, Lim YY, Kim HM, Kim BJ, Kim MN. Successful treatment of alopecia areata with topical calcipotriol. Ann Dermatol. 2012 Aug;24(3):341-4. doi: 10.5021/ad.2012.24.3.341. Epub 2012 Jul 25