Perdere peso durante le feste

Perdere peso durante le feste

Vi siete già pesati?

Forse è già troppo tardi, avresti dovuto farlo ad inizio dicembre, per vedere, un mese dopo, verso il 7 gennaio, quanti chili in più hai preso. Perchè che questo avvenga è quasi una garanzia.

Sì, dicembre è deleterio per la tua forma fisica, e di conseguenza per la tua salute. Ecco infatti cosa ti aspetta a fine periodo delle festività.


Le evidenze scientifiche indicano che il periodo delle festività invernali è associato a un incremento ponderale medio compreso tra 0,4 e 1,0 kg nella popolazione adulta dei Paesi industrializzati, con una tendenza alla persistenza del peso acquisito nei mesi successivi.

A differenza delle fluttuazioni stagionali fisiologiche, l’aumento di peso osservato tra inizio dicembre e la prima settimana di gennaio raramente viene compensato spontaneamente, contribuendo in modo cumulativo al sovrappeso e all’obesità nel lungo periodo.

Dal punto di vista metabolico, il mese di dicembre rappresenta una combinazione sfavorevole di fattori ambientali e comportamentali. L’aumento dell’introito calorico, legato alla maggiore assunzione di alimenti ad alta densità energetica (ricchi di zuccheri semplici, grassi saturi e alcol), si associa a una riduzione significativa dell’attività fisica quotidiana.

Studi osservazionali mostrano una diminuzione media del dispendio energetico giornaliero del 10–20% durante le settimane festive, dovuta sia alla riduzione dell’attività lavorativa sia alle condizioni climatiche invernali.

A livello endocrino, l’eccesso calorico ripetuto altera temporaneamente la regolazione degli ormoni dell’appetito. In particolare, è stata osservata una ridotta sensibilità alla leptina e un aumento della secrezione di grelina dopo pasti ipercalorici serali, tipici delle occasioni conviviali.

Questa disregolazione favorisce un ulteriore incremento dell’assunzione alimentare, creando un circolo vizioso che può persistere anche oltre la fine delle festività.

Un ulteriore elemento critico è rappresentato dalla frammentazione del ritmo sonno–veglia. Le alterazioni degli orari di addormentamento e risveglio, frequenti durante le vacanze, sono associate a un peggioramento del controllo glicemico e a un aumento della resistenza insulinica.

Studi sperimentali hanno dimostrato che anche brevi periodi di sonno insufficiente o irregolare possono incrementare l’accumulo di tessuto adiposo viscerale, indipendentemente dall’apporto calorico totale.

Dal punto di vista della salute cardiovascolare, l’aumento di peso stagionale si accompagna spesso a variazioni transitorie ma significative dei parametri emodinamici e lipidici.

Pressione arteriosa, trigliceridi e colesterolo LDL tendono ad aumentare nel periodo post-festivo, mentre si osserva una riduzione del colesterolo HDL.

Sebbene questi cambiamenti possano apparire modesti, la loro ripetizione annuale è stata correlata a un aumento del rischio cardiovascolare cumulativo.

In conclusione, il periodo natalizio non rappresenta soltanto una parentesi di eccessi innocui, ma un vero e proprio stress test per l’equilibrio metabolico dell’organismo. La prevenzione dell’aumento di peso festivo, attraverso strategie mirate di controllo dell’apporto calorico, mantenimento dell’attività fisica e regolarità del sonno, non ha un valore puramente estetico, ma costituisce un intervento di salute pubblica potenzialmente rilevante per la riduzione del rischio di malattie croniche nel lungo termine.

Adipexantina – 60 compresse

Con fucoxantina, indicato nelle diete per la riduzione del peso.*

*Integratore alimentare.

Cosa fare

La fase successiva— spesso trascurata —è la gestione consapevole della perdita del peso acquisito e, soprattutto, il suo mantenimento nel medio-lungo periodo.

La letteratura scientifica concorda sul fatto che il mantenimento ponderale rappresenti una sfida biologicamente più complessa rispetto alla perdita di peso, a causa di adattamenti metabolici, ormonali e comportamentali che tendono a favorire il recupero dei chili persi.

Strategie comportamentali e nutrizionali di base

La perdita di peso efficace e sostenibile si fonda su un deficit energetico moderato e protratto, ottenuto combinando una riduzione controllata dell’introito calorico con un incremento dell’attività fisica. Approcci estremi o fortemente restrittivi sono associati a una maggiore riduzione della massa magra e a un più marcato adattamento metabolico, con conseguente aumento del rischio di “weight regain”, dovuto al cosiddetto Fat-point.

Un’alimentazione ricca di fibre, proteine di elevata qualità biologica e alimenti a bassa densità energetica favorisce il senso di sazietà e contribuisce alla stabilizzazione della glicemia post-prandiale. Parallelamente, l’attività fisica regolare—sia aerobica sia di resistenza—svolge un ruolo chiave nel preservare la massa muscolare e nel mantenere elevato il dispendio energetico a riposo.

In questo contesto, alcuni integratori alimentari sono oggetto di interesse scientifico come supporto alle strategie di controllo del peso, purché inseriti all’interno di uno stile di vita strutturato e non considerati soluzioni autonome.

Integratori di interesse nel controllo del peso

Citrus aurantium

Il Citrus aurantium (arancio amaro) contiene protoalcaloidi, in particolare la sinefrina, studiati per la loro azione sul metabolismo energetico. La sinefrina interagisce prevalentemente con i recettori adrenergici β-3, coinvolti nella lipolisi e nella termogenesi, con un impatto minore sul sistema cardiovascolare rispetto ad altri stimolanti adrenergici. Gli studi suggeriscono un potenziale aumento del dispendio energetico e dell’ossidazione dei grassi, soprattutto in associazione all’attività fisica.

Citrus aurantium integratore – 60 compresse

L’estratto secco titolato e standardizzato di Citrus aurantium, per il contenuto in sinefrina, è indicato come aiuto nelle diete finalizzate alla perdita di peso e come tonico energizzante.*

Confezione: 60 compresse

Fucoxantina

La fucoxantina è un carotenoide presente nelle alghe brune. A livello preclinico e clinico preliminare, è stata associata alla modulazione del tessuto adiposo, in particolare attraverso l’induzione dell’espressione della proteina disaccoppiante UCP-1 nel tessuto adiposo bianco. Questo meccanismo favorirebbe un aumento della termogenesi e del consumo energetico, rendendo la fucoxantina di interesse nel supporto alla riduzione della massa grassa.

Fucoxantina – 120 compresse

Ideale come aiuto nelle diete dimagranti, la Fucoxantina è un pigmento naturale dell’alga Wakame.*

Confezione: 120 compresse

Garcinia cambogia

Il principale principio attivo della Garcinia cambogia è l’acido idrossicitrico (HCA), studiato per il suo potenziale effetto sull’enzima ATP-citrato liasi, coinvolto nella sintesi degli acidi grassi a partire dai carboidrati. L’HCA è stato inoltre associato a un possibile effetto sul controllo dell’appetito, mediato da segnali centrali di sazietà. I risultati clinici indicano effetti modesti ma potenzialmente utili in programmi strutturati di perdita di peso.

Garcinia Cambogia 1000mg – Kos

Coadiuvante nelle diete finalizzate al controllo del peso. Garcinia Cambogia forte.

Confezione: 60 compresse da 1 grammo

Caffè verde

Il caffè verde è caratterizzato da un elevato contenuto di acidi clorogenici, composti fenolici che influenzano il metabolismo del glucosio e dei lipidi. Le evidenze suggeriscono un possibile contributo alla riduzione dell’assorbimento intestinale dei carboidrati e alla modulazione della risposta glicemica post-prandiale, fattori rilevanti nel controllo del peso e nella prevenzione dell’accumulo adiposo.

Tè verde

Il tè verde è ricco di catechine, in particolare epigallocatechina gallato (EGCG), e di caffeina in quantità moderate. Questa combinazione è stata associata a un aumento della termogenesi e dell’ossidazione dei grassi, oltre a effetti benefici sul metabolismo glucidico. Le catechine del tè verde esercitano anche un’azione antiossidante, rilevante nel contesto della salute metabolica generale.

Considerazioni

Le evidenze scientifiche indicano che nessun integratore, singolarmente, è in grado di determinare una perdita di peso clinicamente significativa in assenza di un adeguato controllo dello stile di vita. Tuttavia, alcuni composti di origine naturale hanno un efficace ruolo complementare e di sostegno, contribuendo alla regolazione dell’appetito, del metabolismo energetico e dell’ossidazione dei substrati.

L’approccio più efficace al mantenimento del peso corporeo rimane multifattoriale: alimentazione equilibrata, attività fisica regolare, sonno adeguato e, solo come supporto mirato, l’utilizzo consapevole di integratori basati su meccanismi fisiologicamente plausibili e supportati da evidenze scientifiche, come quelli descritti prima.

Attività da seguire subito

La perdita di peso sostenibile non è il risultato di interventi isolati, ma l’espressione di un insieme coerente di comportamenti e abitudini che agiscono sui principali determinanti biologici e comportamentali dell’equilibrio energetico. Le persone che riescono a perdere peso e a mantenerlo nel tempo condividono pattern di comportamento ricorrenti, indipendentemente dal modello dietetico specifico adottato.

Regolarità dei pasti e sincronizzazione circadiana

La distribuzione regolare dei pasti nel corso della giornata contribuisce alla stabilità metabolica. Saltare i pasti, in particolare la colazione, è stato associato a una maggiore variabilità glicemica e a un aumento dell’assunzione calorica nelle ore serali.

Dal punto di vista cronobiologico, consumare la maggior parte dell’energia nelle prime ore della giornata migliora la sensibilità insulinica e favorisce una migliore ossidazione dei nutrienti rispetto a un’alimentazione concentrata nelle ore notturne.

Alimentazione consapevole (mindful eating)

Mangiare lentamente, prestando attenzione ai segnali di fame e sazietà, riduce il rischio di iperalimentazione. La masticazione prolungata e l’assenza di distrazioni (come schermi digitali) permettono una più efficace integrazione dei segnali ormonali gastrointestinali, come la secrezione di colecistochinina e peptide YY, che contribuiscono al senso di sazietà. Studi clinici indicano che il mindful eating è associato a una riduzione spontanea dell’introito calorico senza necessità di restrizioni rigide.

Qualità della dieta e densità energetica

Abitudini alimentari orientate alla scelta di alimenti a bassa densità energetica—verdure, frutta, legumi, cereali integrali—consentono di consumare volumi adeguati di cibo con un apporto calorico contenuto. L’elevato contenuto di fibre rallenta l’assorbimento dei nutrienti e modula la risposta insulinica, facilitando il controllo del peso. Parallelamente, la limitazione di alimenti ultra-processati riduce l’esposizione a combinazioni di zuccheri, grassi e sale che favoriscono il consumo eccessivo.

Attività fisica strutturata e movimento quotidiano

L’esercizio fisico regolare rappresenta un determinante centrale della perdita di peso, non solo per l’aumento del dispendio energetico, ma anche per i suoi effetti metabolici. L’attività aerobica migliora la capacità di ossidazione dei grassi, mentre l’allenamento contro resistenza preserva la massa muscolare e contrasta la riduzione del metabolismo basale. A ciò si aggiunge l’importanza del movimento non strutturato (NEAT), come camminare, usare le scale o ridurre il tempo sedentario, che può incidere in modo significativo sul bilancio energetico giornaliero.

Sonno adeguato e gestione dello stress

La durata e la qualità del sonno influenzano direttamente i meccanismi di regolazione dell’appetito. La privazione di sonno è associata a un aumento della grelina e a una riduzione della leptina, favorendo la fame e la preferenza per alimenti ad alta densità energetica. Inoltre, livelli cronici elevati di stress, mediati dall’iperattivazione dell’asse ipotalamo-ipofisi-surrene e dall’aumento del cortisolo, sono correlati all’accumulo di grasso viscerale e a comportamenti alimentari disfunzionali.

Monitoraggio e auto-regolazione

Il monitoraggio regolare del peso corporeo, dell’assunzione alimentare o dell’attività fisica è associato a migliori risultati di perdita di peso. Questi strumenti favoriscono l’auto-consapevolezza e permettono interventi precoci in caso di deviazioni dagli obiettivi prefissati. Dal punto di vista psicologico, il monitoraggio supporta i processi di auto-regolazione e rinforza l’aderenza nel tempo.

Coerenza e sostenibilità nel lungo periodo

Infine, la perdita di peso efficace è strettamente legata alla capacità di trasformare le strategie adottate in abitudini stabili. Cambiamenti graduali, coerenti con il contesto sociale e lavorativo dell’individuo, risultano più efficaci rispetto a interventi intensivi ma temporanei. La sostenibilità comportamentale rappresenta il principale predittore del successo a lungo termine, superando l’importanza del singolo schema dietetico o protocollo di allenamento.

In sintesi, la perdita di peso non dipende esclusivamente da “cosa” si mangia o da “quanto” ci si allena, ma da un insieme integrato di comportamenti quotidiani che agiscono in modo sinergico sui meccanismi fisiologici e psicologici che regolano il peso corporeo.

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